1. FUNZIONE ED EFFETTI DEL BENEFICIO DI INVENTARIO.
Il beneficio di inventario: quale funzione ha e quando e come è necessario (o consigliato) svolgerlo?
Non conosci il patrimonio del defunto? Sei chiamato all’eredità e temi che il de cuius possa avere lasciato dei debiti?
L’accettazione pura e semplice dell’eredità comporta che l’erede acquisti i crediti del de cuius e risponda anche dei debiti.
É l’effetto della confusione del patrimonio del defunto e quello del de cuius.
L’accettazione con beneficio di inventario permette di tenere distinto il patrimonio del defunto da quello personale dell’erede.
In questo modo metti al riparo il tuo patrimonio personale dai creditori del de cuius.
2. BENEFICIO DI INVENTARIO: QUANDO È OBBLIGATORIO.
L’accettazione con beneficio di inventario è quindi consigliata, quando non è chiaro inizialmente a quanto ammonti l’attivo e il passivo del patrimonio da ereditare.
Determinati soggetti sono, invece, obbligati ad accettare con il beneficio di inventario.
In particolare, possono accettare solo con il beneficio di inventario:
- il minore di età;
- l’interdetto;
- l’inabilitato;
- il minore emancipato;
- le persone giuridiche, le associazioni, le fondazioni e gli enti non riconosciuti.
I genitori del figlio minore e il tutore dell’interdetto possono quindi accettare le eredità a tali soggetti devolute, solo con beneficio d’inventario, dopo l’autorizzazione del giudice tutelare.
Ugualmente gli inabilitati e gli emancipati possono, con l’assistenza del curatore, accettare le eredità solo con beneficio di inventario e previa autorizzazione del giudice tutelare.
Ad eccezione delle società commerciali, le persone giuridiche, le associazioni, le fondazioni e gli enti non riconosciuti possono accettare una eredità loro devoluta (per testamento) solo con beneficio di inventario.
3. FORMA E CONTENUTI DEL BENEFICIO DI INVENTARIO.
FORMA
La dichiarazione di accettazione con beneficio di inventario viene presentata davanti a un notaio o davanti al cancelliere del tribunale nella cui circoscrizione si è aperta la successione.
CONTENUTI
L’inventario è un atto pubblico, che viene predisposto dal cancelliere o dal notaio incaricati.
L’inventario contiene:
- elenco dei beni ereditari;
- la loro descrizione;
- la loro valutazione.
Il notaio non può limitarsi a ricevere la semplice dichiarazione dell’erede: è tenuto ad accertarsi di persona della sussistenza e della consistenza dei beni, recandosi personalmente nel luogo in cui gli stessi si trovano.
4. ENTRO QUANDO VA FATTO L’INVENTARIO?
In quanto tempo deve essere concluso l’inventario dell’eredità?
Il periodo concesso è differente a seconda che il chiamato si trovi o meno nel possesso dei beni ereditari.
CHIAMATO ALL’EREDITÀ IN POSSESSO DEI BENI EREDITARI.
Se il chiamato all’eredità è nel possesso dei beni o anche solo di un bene ereditario, deve fare l’inventario entro 3 mesi dal giorno dell’apertura della successione o dalla notizia della devoluta eredità.
Pensiamo al figlio che continui ad abitare, appena dopo la morte del genitore, nell’immobile di proprietà di quest’ultimo.
Se entro tale termine ha iniziato l’inventario ma non lo ha completato, può ottenere dal tribunale del luogo di apertura della successione, una proroga di altri 3 mesi, salvo gravi circostanze.
Trascorsi 3 mesi senza il completamento dell’inventario, il chiamato possessore diventa erede puro e semplice.
Concluso l’inventario, il chiamato ha 40 giorni, per accettare o meno l’eredità. Se non si esprime, è considerato erede puro e semplice.
SINTETIZZANDO con un ESEMPIO:
Caio rimane a vivere nell’appartamento del genitore deceduto.
È tenuto, in quanto possessore di un bene ereditario, a fare l’inventario.
- Se non conclude l’inventario entro 3 mesi o se non fa l’inventario: Caio diventa erede puro e semplice, così che risponderà con il proprio patrimonio dei debiti ereditari.
- Se conclude l’inventario nel termine di 3 mesi, ma lascia trascorrere 40 giorni dalla conclusione, senza esprimersi sull’accettazione, Caio ugualmente diventa erede puro e semplice.
ATTENZIONE!
Se sei chiamato all’eredità e sei in possesso dei beni ereditari, tieni quindi conto delle tempistiche sopra descritte.
- Il mancato adempimento nel termine di 3 mesi dell’inventario;
- il mancato inventario,
- o la mancata decisione entro 40 giorni dalla conclusione dell’inventario
ti faranno pertanto diventare automaticamente erede puro e semplice e risponderai dei debiti ereditari anche con il tuo patrimonio personale.
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CHIAMATO ALL’EREDITÀ NON IN POSSESSO DEI BENI EREDITARI.
Il chiamato all’eredità che non è nel possesso di beni ereditari può fare la dichiarazione di accettare col beneficio di inventario fino a che il diritto di accettare non sia prescritto e quindi ha 10 anni di tempo dall’apertura della successione o dalla notizia dell’apertura della successione.
Una volta fatta la dichiarazione, l’erede deve predisporre l’inventario nel termine di 3 mesi dalla dichiarazione.
Se l’erede ha fatto l’inventario non preceduto da dichiarazione d’accettazione, questa deve essere fatta nei 40 giorni successivi al compimento dell’inventario; in mancanza, il chiamato perde il diritto di accettare l’eredità.
ESEMPIO:
- ACCETTAZIONE DELL’EREDE PURO E SEMPLICE E DEBITI EREDITARI
Tizio muore e lascia in eredità una casa dal valore di € 180.000,00 e dei debiti con il fisco per € 210.000,00.
Caio accetta l’eredità senza beneficio di inventario e senza prima essersi accertato se Tizio avesse dei debiti.
Caio dovrà quindi saldare il pagamento di € 210.000,00 verso il fisco, utilizzando non solo quanto ricavato dall’eredità di Tizio (180.000,00€, il valore dell’immobile), ma anche dando fondo al proprio patrimonio (€ 30.000,00 di Caio, per concorrere a pagare tutto il debito ereditario).
- ACCETTAZIONE DELL’EREDE BENEFICIATO E DEBITI EREDITARI.
Nell’esempio, Caio accetta invece con beneficio di inventario: se Tizio avrà quindi lasciato un debito di € 210.000,00, Caio potrà saldarlo esclusivamente con il patrimonio lasciato dal defunto.
Il defunto ha lasciato solo una casa dal valore di € 180.000,00? Ebbene, Caio dovrà soddisfare il credito del fisco esclusivamente con il ricavato della casa di Tizio e non sarà obbligato a utilizzare il proprio patrimonio, per saldare il debito totale.